sabato 9 novembre 2013

Specialmente in tempi come i nostri, è così necessaria questa corredenzione attraverso il dolore portato con gioia.


Edith STEIN, LA MISTICA DELLA CROCE
Capitolo 1. - CON LA MANO NELLA MANO DEL SIGNORE
O Signore, dammi tutto ciò che mi conduce a te.
O Signore, prendi tutto ciò che mi distoglie da te.
O Signore, strappa anche me da me e dammi tutto a te.

CON LA MANO NELLA MANO DEL SIGNORE
...Esiste una chiamata
a patire con Cristo e
a collaborare così con lui alla sua opera di redenzione.
Se siamo uniti al Signore,
siamo membra del corpo mistico di Cristo;
Cristo continua a vivere nelle sue membra e soffre in loro;
e la sofferenza, portata in unione col Signore, è la sua sofferenza,
innestata nella grande opera della redenzione, e per questo è feconda.
Questo è il principio su cui si fonda la vita di tutti gli Ordini religiosi e
in primo luogo del Carmelo:
attraverso una libera e gioiosa sofferenza,
intercedere per i peccatori
e collaborare alla redenzione dell’umanità.
Ti auguro inoltre tanta pazienza
per tutto il tempo della sofferenza
e la consolazione finale, della quale ti ho già parlato altre volte:
cioè che la via della sofferenza è la più sicura per giungere all’unione con Dio.
Specialmente in tempi come i nostri, è così necessaria questa corredenzione attraverso il dolore portato con gioia.
Ti prego anche in particolare di ricordarti dei miei cari nelle preghiere.
Immediatamente prima della mia conversione
e poi ancora per un certo periodo,
ho pensato che la vita religiosa significasse rinunciare ad ogni cosa terrena
e vivere pensando solo al divino.
A poco a poco ho imparato a capire che ci viene richiesto altro in questo mondo 
e che anche nella vita più contemplativa il legame con il mondo non può essere reciso;
credo anzi che quanto più si è sprofondati in Dio,
tanto più si debba «uscire da sé»,
entrare nel mondo,
per portarvi la vita divina.

Nessun commento:

Posta un commento