martedì 10 dicembre 2013

Affinchè l’intera vita umana sia compenetrata dalla vita divina, non basta inginocchiarsi una volta all’anno davanti al presepe e farsi prendere dall’incanto della notte santa.


Edith STEIN, LA MISTICA DELLA CROCE
Capitolo 4. - VIVERE IN MANIERA EUCARISTICA.

Il regno del re divino è risultato diverso
da come lo avevano raffigurato i Salmi e i Profeti.
I romani restarono signori del paese
e i sommi sacerdoti e gli scribi continuarono a tenere il popolo sotto il loro giogo.
Chi apparteneva al Signore portava invisibile in sé il regno dei cieli.
Non gli fu tolto il suo fardello terreno,
anzi gliene furono affidati degli altri;
ma ciò che aveva in sé era una forza possente
che rendeva dolce il giogo e leggero il peso.
Il bambino divino è diventato un maestro
e ci ha insegnato che cosa dovevamo fare.
Affinchè l’intera vita umana sia compenetrata dalla vita divina,
non basta inginocchiarsi una volta all’anno davanti al presepe
e farsi prendere dall’incanto della notte santa.
Bisogna stare per tutta la vita in contatto quotidiano con Dio,
ascoltare le parole che lui ha detto.
Occorre soprattutto pregare,
come il Signore stesso ci ha insegnato
e come con insistenza ci ha sempre di nuovo raccomandato di fare.
«Chiedete e vi sarà dato».
Questa è la sicura promessa che si sarà esauditi.
E chi ogni giorno dice con tutto il cuore il suo
«Signore, sia fatta la tua volontà»,
può essere certo di non tradire la volontà divina
anche se non ha più alcuna certezza personale.

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