martedì 6 maggio 2014

Pochi brani del Vangelo corrispondono così bene alla sensibilità dei cristiani del nostro tempo come il racconto dei pellegrini di Emmaus.

Emmaus
Pochi brani del Vangelo corrispondono così bene alla sensibilità dei cristiani del nostro tempo come il racconto dei pellegrini di Emmaus. 
Camminavano, tutti e due col viso abbattuto, la sera della festa di Pasqua. 
Evocavano la figura di Gesù, il crocifisso dell'antivigilia, nel quale essi avevano riposto tutte le loro speranze. 
"Speravamo che fosse lui a liberare Israele". 
Quand'ecco che uno sconosciuto si incammina con loro, li ascolta e si informa di ciò che li preoccupa. 
E mentre egli interpreta loro le Scritture, 
la luce irrompe dal fondo della loro tristezza. 
La disperazione si dissipa, 
il coraggio ritorna. 
E, senza rendersene conto, 
trovano presso questo sconosciuto un conforto stupefacente. 
"Resta con noi, perché si fa sera". 
Poi, nel momento in cui riconoscono Gesù nel gesto dello spezzare il pane, quello scompare davanti ai loro occhi...
Mons. CHARLES

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