sabato 17 maggio 2014

si è svelato progressivamente, rispettando i tempi di comprensione dell'uomo, attento alla fatica di vivere dell'uomo


Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto;
Medita
(don Paolo Curtaz )
 Il Dio che Gesù racconta, è il Dio d'Israele,
che si è svelato progressivamente,
rispettando i tempi di comprensione dell'uomo,
attento alla fatica di vivere dell'uomo.
È il Dio geloso (Es 20,5),
che ama sul serio,
non di un amore asettico,
ma di un amore talmente viscerale da esigere attenzione,
e spesse volte la Bibbia usa immagini umane
per descrivere la gelosia e la passione di Dio
che sente contorcersi le interiora per i suoi figli (Ger 31,20).
Un Dio che svela agli uomini la strada per essere felici,
le famose dieci parole
(noi abbiamo tradotto discutibilmente "dieci comandamenti"
suscitando quel moto spontaneo di affetto
che abbiamo mediamente verso leggi e regolamenti...)
che indicano all'uomo il percorso verso la felicità.
Un Dio che conosce la sofferenza del popolo (Nm 20,16) e
che vuole liberarlo attraverso l'opera di altri uomini,
che sa pazientare (Sap 15,1)
e scuotere, intervenire e sostenere, amare e forzare.
Un Dio che sa perdonare e dimenticare,
che è ostinato nel suo amore,
che perseguita Israele con i suoi benefici (Sal 103,2),
 un Dio bellissimo, che non si riesce a vedere se non di spalle (Es 33,23),
e la cui visione provoca la morte, talmente è glorioso.

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